da Claudio Trezzani
Ho appena assistito ad un sondaggio CNN/Usa Today/Gallup: diversamente dall’anno scorso, ora sono in maggioranza gli americani che disapprovano la guerra, e quelli che non ravvisano una connessione tra Saddam e Bin Laden. In studio, poi, c’erano dei reduci della Corea. Ed il pensiero mi è corso ai nostri Cavalieri di Vittorio Veneto. Perchè (non so se l’appena sessantenne CSF se ne rimembra) se è vero che alla novecentesca epoca si fu propagandisticamente prodighi di onoreficenze conseguite per veneta bellica partecipazione, è altrettanto vero che vi fu anche una coscienza critica che andò controcorrente. Il suo nome? Prezzolini. Che non mancò di sottolinare i limiti di una vittoria solo in parte conseguita per proprio merito. Lo ammettessero, almeno, oggi, gli pseudo-falchi d’oltreoceano. Di più: che di vittoria prorpio non si è trattato.
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