da Alessandro Ceratti
Vedete che la logica vuole la sua parte? Dopo aver letto l’interessante articolo segnalato da Beretta (che ringrazio vivamente) capisco che sì, effettivamente Freda non si sbagliava quando sosteneva che l’Italia era l’unico paese nel quale era possibile la condanna definitiva in contumacia, ma questo perché negli altri paesi l’imputato è obbligato coercitivamente a partecipare al processo. Però ancora una volta, lasciatemi dire, l’Italia è il paese più garantista. Altrove l’accusato non può essere processato in sua assenza, ma può essere attivamente ricercato e arrestato. Quando poi il processo è celebrato, in caso di condanna, essendo l’imputato già nelle mani dello stato la sentenza viene immediatamente eseguita. In Italia l’imputato ha l’opzione di non dovere neppure rischiare la prigione. Fa celebrare il processo. Se gli va bene ed è assolto se ne torna tranquillamente in Italia, se invece è condannato se ne resta libero all’estero, dove peraltro, a causa della non omogeneità degli ordinamenti giuridici, non viene concessa l’estradizione. Secondo me all’estero sono più severi, però anche ragionevoli. Sarei anch’io per adottare anche in Italia quella procedura.
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