da Peter Freeman
Caro Csf, rispondo a Melotti e Trezzani. Non sono un feticista del diritto, ci sono buone leggi e cattive leggi. Pero’ penso che il diritto, nazionale e internazionale, sia una buona bussola per orientarsi quando il mare si fa agitato. Ad esempio, posso criticare una sentenza ma devo anche prenderne atto. Per questo la condizione di Sofri e’ identica a quella di Battisti, essendo entrambi condannati con sentenza definitiva. Per questo non capisco Melotti quando afferma che io chiedo “l’applicazione di una legge speciale e diversa per i reati “politici”. Non l’ho mai detto ne’ so dove Melotti abbia letto una mia dichiarazione in tal senso. Le leggi speciali furono in effetti varate (legge Cossiga, che prevedeva aggravanti specifiche per i reati a fini di terrorismo e financo l’allungamento di un terzo dei tempi di carcerazione preventiva) e Cesare Battisti ne fu oggetto. Non Sofri che venne processato e condannato in tempi successivi, quando la legge Cossiga non era piu’ in vigore. Nel caso degli anni di piombo, e solo per i reati commessi in quel periodo, penso invece che l’amnistia sia la soluzione giusta e sensata. E’ una mia opinione che sono disposto a discutere con chiunque, ma non ha nulla a che fare con “leggi speciali”. Basta capirsi. Trezzani dice invece che la legittimita’ della latitanza “e’ una cosa che lo fa star male” e cosi’ il fatto che “l’imputato non ha piu’ il dovere di dire la verita’”. Va be’, prendiamo atto dei dolori di Trezzani. Pero’ l’imputato, da che esiste il diritto moderno, ha il pieno diritto di difendersi negando persino l’evidenza. E l’idea del processo che si e’ fatto Trezzani mi fa un po’ paura.
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