E’ un momento di outing, sul blog. Alcuni lobbisti hanno dichiarato che voteranno per la lista Occhetto-Di Pietro. E vedi caso fra le mie interviste inedite (per il blog) ce n’è una per ciascuno. Ve le propongo insieme, in omaggio alla nuova alleanza.
Quella ad Antonio Di Pietro è di febbraio 2002: “È stato per un paio di anni l’uomo più popolare d’Italia. Se ci fossero state elezioni presidenziali a suffragio diretto, avrebbe vinto alla grande. Sui muri di tutta Italia comparivano le scritte: «Forza Di Pietro» e il popolo dei fax inondava le redazioni con messaggi di sostegno. I giornali facevano il tifo per lui. I salotti se lo contendevano. Le televisioni mandavano in diretta i suoi processi e lui diciamolo gigioneggiava. Per la stragrande maggioranza degli italiani era diventato il simbolo di onestà e di moralizzazione. Gli perdonavano anche un italiano imperfetto, una difficoltà ad andare d’accordo con i congiuntivi e modi di dire poco raffinati come «Che ci azzecca» che diventavano in breve un tormentone simpatico e alla moda. Sono bastati pochi anni, meno di dieci, per far scendere Antonio Di Pietro dal piedistallo. Gli adulatori sono scomparsi, le scritte sui muri anche. E alle ultime elezioni non ha nemmeno ottenuto il quorum. È una storia emblematica per capire come funzionano i meccanismi volubili dell’adulazione?”
Achille Occhetto lo intervistai nell’ottobre dello stesso anno: “Se ne è andato nel Gruppo Misto del Senato e aspetta. Achille Occhetto, l’uomo della storica svolta della Bolognina, senza la quale oggi non ci sarebbe in Italia un partito erede del Pci, ne è sicuro. «Io non sono scappato», dice. «Sono solo andato avanti, ad aspettare che si facesse il gruppo dell’Ulivo. Dovranno venire tutti qui, è inevitabile». E intanto guarda dall’alto della sua torre d’avorio quello che succede nel turbolento mondo della sinistra, da Cofferati ai girotondi, dai no-global agli ulivisti. «La sinistra era finita in un pantano totale. Encefalogramma piatto», dice. «Solo i girotondi e le iniziative di Cofferati le hanno consentito una flebile ripresa».” (csf)
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