Beh, invidiatemi pure, ho partecipato a una “degustazione verticale di Giulio Ferrari”. Chi ha capito ha capito. Chi non ha capito non merita. Sette Riserva Giulio Ferrari, provenienti dai filari di chardonnay di Maso Pianizza, degustati uno dietro l’altro, con i commenti e i racconti di Mauro Lunelli, il creatore, e di Marco Sabellico (quasi omonimo), il critico. 1994, 1992, 1990, 1988, 1985, 1983, 1978. Io assaggiavo, e Sabellico mi spiegava perché mi piaceva. Giovanile, tonico, floreale (1994), elegante, delicato, cioccolato bianco (1992), meringa, albicocca, pesca, mela (1990), pane tostato, sottobosco, fungo, tensione nervosa (1988), brioche, creme caramel, frutta secca (1985), prugna bianca, tartufo, esuberante, grasso, confidente (1983), minerale, agrumi, brodo di carne, pasticcceria, antiquariato, cera d’api, cuoio (1978). E io bevevo, bevevo, bevevo. (csf)
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