da Luigi Castaldi
Caro CSF, paiono piene di buonsenso le rampogne del presidente Ciampi agli abitanti di Montecorvino Rovella: la protesta di un paesino non può paralizzare il Paese. Più in generale: vi sono esigenze della collettività che sono prioritarie rispetto agli interessi di campanile. Chiedo a lei e ai suoi brillanti corrispondenti: perché tanta saggezza andò silente nel caso di Scanzano Ionico? In quel caso, solide garanzie vennero offerte agli indigeni riguardo al sito di stoccaggio di scorie radioattive, più solide di quanto un istituto tecnico possa garantire per un inceneritore; pure, vinsero le ragioni di chi vedeva in quella soluzione un qualche avvilimento dell’immagine del paesino e dell’onore della pro loco. Ciampi tacque, e Scanzano vinse. Per quale misteriosa legge del più fesso, ci si aspetta che Montecorvino Rovella tema ora il marchio infame di egoista o la sciabola di Bava Beccaris?
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