da Rocco Ciolfi, Arce
Può cambiare il contesto ma, puntualmente, ogni volta che dibatto su Faustino arrivo sempre alla stessa conclusione: nessun animale politico che si affaccenda sul proscenio nazionale riesce ad incarnare il pensiero del suo elettore medio meglio di lui. In verità colgo anche dell’altro, tipo: una certa difficoltà nel saper passare dall’ideale al reale, un uso sommario di se e di ma, un certo fondamentalismo ideologico, il sentirsi gli unici portatori sani del mancino verbo, ma poi mi rendo conto che sto esagerando e la chiudo lì.
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