da Francesco Caputi, Bari
Caro CSF, prima lo sguardo fiero nella telecamera dei suoi aguzzini, poi quella frase pronunziata da Fabrizio Quattrocchi, mi hanno commosso. E’ una storiaccia iniziata male (chi ha consentito che quei giovani fossero lì?) e che per Fabrizio è finita tragicamente: con lo scatto di dignità di un uomo che ha urlato ai fanatici incappucciati che gli italiani non temono il fanatismo e non muoiono incappucciati. L’umana grandezza del gesto esigerebbe funerali di Stato – previo consenso dei parenti – e unanimità assoluta dei nostri politici nel riconoscerlo grande. Ma già so che questa è un’altra storia: e riguarda come devono vivere gli italiani in campagna elettorale.
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