da Armando Gasparini, Veneto Alto
Nelle sue parole c’è un equivoco di fondo, caro Claudio. Distratto dalla raccolta delle patate del suo orto o dalle pecore del suo studio non nota la differenza di essere omosex (nulla in contrario, magari dopo 4/5 compagne proverà anche Lei il piacere del maschietto…) e quindi avere la sua vita. Ed esserlo come portavoce dei vescovi e come tale (basta leggere i suoi articoli) condannare i gay e dare direttive di morale cristiana e cattolica. Si chiama COERENZA caro Claudio, e lasciamo stare la velina della disdicevole condanna per stalking…altra cosa del suo privato. Punto.
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