da Alberto Arienti
Continua la sottile perfidia da parte del Manifesto e di gruppi pacifisti, nel chiamare gli ostaggi “mercenari”. Tecnicamente sarà anche giusto, però si continua così, aggiungendo domande sospettose che fanno pensare a chissà quale ruolo svolgevano in Iraq. I giornalisti ci sono proprio per scoprire le verità scomode, ma fino a prova contraria e per un minimo di decenza, ci si dovrebbe fermare ai fatti accertati al momento.
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