da Peter Freeman
Caro Csf. in una bella intervista apparsa oggi su “Repubblica” (pag. 3) l’ulema sunnita Abdul Salam al Kubeissi, che e’ quel distinto signore che sta trattando per il rilascio dei nostri bodyguards in trasferta, sostiene incautamente che “una parola di troppo puo’ fare piu’ danni di un colpo di fucile”. Invitato a chiarire il concetto, l’ulema spiega che le parole di troppo sono quelle di Berlusconi e cita, ad esempio, la frase “siamo i migliori amici dell’America”. Insomma, secondo l’ulema il nostro presidente del consiglio si allarga un po’ troppo e con scarsa accortezza. E’ un bauscia, direbbero a Milano. Bene, io non ci sto. E non capisco per quale motivo ‘sti beduini guardino cosi’ tanto la televisione e non abbiano ancora compreso il significato di termini quali “marketing elettorale”, “strategia di comunicazione”, “job on demand”, “par condicio”, “un attimino”, “Silvio sei un mito” et similia. Che si dessero una mossa. E si sprovincializzassero un po’. Mica siamo a Falluja, qui.
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