da Luca Di Ciaccio
Caro Sabelli, alla fine sono andato al corteo di ieri pomeriggio a San Pietro (mezzo tentennante e mezzo deciso). La mia impressione è stata quella di una manifestazione triste e titubante, dove dominava il pietismo sulla fermezza ideologica (me compreso forse). Sembrava, mi ha detto un amico che non è voluto venire, un richiamo troppo vuoto e generico alla pace. Sono d’accordo: le ragioni umanitarie non bastano a fare un’opinione. Ma forse, oggi, non poteva che essere così. Le critiche e gli slogan contro le bugie dei governi e per il ritiro delle truppe sono già stati scanditi numerosissime volte (una delle ultime, il 20 marzo a Roma da un milione di persone), nella maniera più giusta e legittima. Che bisogno c’era oggi di ripeterle? Le risposte ai problemi della crisi irakena, il fronte pacifista le ha già date da tempo e con chiarezza. Una richiesta come quella dei rapitori, in fondo, non meritava altro.
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