da Primo Casalini, Monza
La punteggiatura è come la stretta di mano. C’è chi te la porge moscia ed unta e non ti guarda neanche negli occhi, che è la cosa peggiore. Chi cerca di stritolartela. Chi te la masturba per l’aria. Chi ti fa piro piro con il mignolo. Chi ti picchia sulle dita protese. Chi, equivocando, ti fa la stretta massonica (esiste). Se posso, con gli amici uso il mio saluto, che è quello di alzare le sopracciglia. Con le amiche no: baci schioccanti sulle guance. Ma qui siamo tra conoscenti, e la metterei così: qual’è il nostro scopo? Essere letti ed apprezzati. Allora tutto aiuta, anche una virgola ben messa. Di recente, una amica che sa le cose mi ha spiegato i puntini: debbono essere tre e dopo l’ultimo ci vuole uno spazio… non lo sapevo! Tutta vita, dopo.
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