da Barbara Melotti
Caro Claudio, vedo che la svolta di Zapatero ha interessato/entusiamato i lobbisti. A me preoccupa. Forse sarò paranoica, ma penso che la differenza fra 3 giorni fa e oggi sia dovuta a quello che oggi, in qualità di primo ministro, Zapatero sa, confrontato con quello che fino a tre giorni fa, da privato cittadino, immaginava. Che dev’essere assai preoccupante, se gli impedisce di aspettare anche quei pochi giorni che ormai ci separano dal 30 giugno. La realtà, si sa, è sempre peggiore della peggior fantasia. In questo senso posso anche giustificare la posizione di Fassino citata da Freeman. Il che non toglie che io sia stufa di leader che pensano sempre di non poter parlare con noi comuni mortali dicendo pane al pane e vino al vino, chiamando le cose col loro nome, prendendo posizioni chiare e nitide (che non è il contrario di “complesse”). Forse è questo alla fine, ancor più dei contenuti, quello che ci fa apprezzare il pur modesto Zapatero.
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