da Alessandro Ceratti
Che cosa deve succedere ancora in Iraq, che cosa deve succedere di più, per farci capire che non ci vogliono, per farci capire che abbiamo perso? Non è negando un dato di fatto che miglioreremo la situazione. Non ci vorrebbe neppure un buon politico, basterebbe un buon generale, per decidere che è meglio ritirarsi da una posizione che non si è in grado di mantenere. Non comportiamoci come quei dittatori fanatici che non possono ammettere la sconfitta e per orgoglio ordinano di resistere“fino all’ultimo uomo” pregiudicando così le sorti anche delle future battaglie. Si potrebbe obbiettare: “Se le truppe americane l’Iraq sarebbe in preda al caos!”. E non è caos quello che regna ora?
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