da Massimo Bocchia, Roma
Gentile Alessandro Ceratti, cercare di definire qualcosa non equivale a stabilire “sic et simpliciter” cosa sia il suo opposto, a meno di precisare in modo inequivoco che lo si voglia fare. Fatto sta che il signor Bocchia (cioè io) non desiderava assolutamente farlo, e tanto meno pensa che il contrario di “cattivi maestri” siano le “brave persone”. (…) forse occorrerebbe evitare di attribuire pensieri inespressi e prestare una maggiore attenzione a quanto viene concretamente scritto: per esempio, a quel “SEMPRE” [“sempre sicuro di sé, (sempre) deciso,…”] associato ad alcune caratteristiche della personalità; come pure al preciso riferimento fatto ad una “SINGOLA” intervista (e non certo genericamente alla persona in questione). Ad ogni modo, La ringrazio delle osservazioni critiche che ha voluto fare. In felice disaccordo, cordiali saluti. M.
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