di Lia Celi (www.liaceli.com)
Il premier smentisce seccamente le accuse di inefficienza nelle trattative: “Credetemi, la liberazione sarebbe già cosa fatta, sono loro che non ne vogliono sapere. Mi hanno detto: Silvio, non ce ne andremo finché non avremo portato la democrazia nella Falange Verde di Maometto. Se vogliamo tornare prima, ci rivolgeremo a Zapatero”. Anche il ministero della Difesa non ha fretta di far tornare a casa Stefio, Agliana e Cupertino: “In tre, per di più disarmati, tengono impegnati una quarantina di iracheni, fra guerriglieri, ulema negoziatori e ficcanaso di complemento: mica come i nostri militari a Nassiriya, che ci costano un sacco in munizioni e chiedono pure rinforzi”. Anche Bruno Vespa sposa la linea della fermezza: “Niente concessioni ai sequestratori: potranno rilasciare gli ostaggi solo fra le 23.15 e le 00.30 di un martedì o di un giovedì”.
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