da Gianluca Freda
Caro Ceratti, in Palestina e Israele esistono metodi, programmi e partiti politici ormai così integrati con la guerra da non esserne più distinguibili. Alcuni di questi partiti non sopravviverebbero ad una fine del conflitto, tanto la guerra gli è necessaria. La pace, come vede, non è necessariamente opportuna per la politica, né tantomeno, per usare un suo aggettivo, “profittevole”. La pace però è etica e può essere imposta da una politica interna e internazionale che lasci da parte il pragmatismo a buon mercato e torni a fondarsi su valori umani. Perchè ciò avvenga occorre un’inversione di tendenza culturale che inizia dai discorsi quotidiani, anche su questo blog, e che lasci il “profittevole” a chi desidera profitto e vantaggi immediati e non una società a misura d’uomo.
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