da Franco Barone, Milano
CSF dice che non bisogna lamentarsi del “quanto” si paga, ma della qualità del servizio: lui sarebbe disposto a pagare di più, se la RAI producesse trasmissioni migliori. In fin dei conti dice, non sono i soldi… qualche pizza o due pieni di benzina in meno e il canone è pagato. Parlando solo di informazione, penso che la RAI, per come è strutturata, non può che essere asservita al regime di turno: adesso si chiama Berlusconi, prima c’era l’Ulivo e prima ancora avevano addirittura inventato tre telegiornali, per spartirseli tra DC, PSI e PCI. E per di più operando in maniera inefficiente: a prescindere dai contenuti ideologici, come mai il TG5 costa almeno 4 volte di meno di un prodotto paragonabile come il TG1? Quindi del servizio pubblico io ne farei a meno, così con i soldi del canone posso scegliere se abbonarmi a SKY, mangiarmi una pizza, fare il pieno di benzina, guardare Sanremo o il Grande Fratello: senza che qualcun altro scelga per me (lo Stato, il Garante, il Partito…). P.S.: a me l’interpretazione di Piotta della canzone di Celentano è piaciuta molto, perchè l’ha riattualizzata.
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