da Enrico Lopidao, Roma
Come al solito guardo Ballarò, quando ciò è consentito, il martedì sera. Lo guardo con una piccola soddisfazione dopo aver letto che avendo raggiunto più volte il 14% di share è ormai considerata una delle trasmissioni più importanti di informazione politica. Seguo due ore di dibattito più o meno interessante sui temi della guerra e della pace, nonché il rasserenante scambio di affettuosità tra Violante e Diliberto. Era il minimo che potessero fare dopo le follie e i vittimismi del week end che hanno oscurato i risultati della manifestazione di sabato. Ascolto, anche a questo proposito, le frecciate e qualche basso affondo nei confronti della sinistra da parte del ministro Castelli, ma non ho sentito nessuno rinfacciare a Castelli il ridicolo e vergognoso balletto padano. Si percepiva dallo sguardo di Mantovano, ma soprattutto da quello di Cox, un malcelato disprezzo nei confronti del ministro, molto più di quanto non trapelasse dalle espressioni degli esponenti del centrosinistra. Eppure è un ministro che si vergogna di essere italiano e il suo comportamento era stato oggetto di pesanti e offensivi scambi di battute soprattutto con i suoi alleati di centrodestra. Nemmeno una battuta, nemmeno una frecciatina allusiva? C’erano degli accordi prima della trasmissione sul fatto che non si potesse parlare di questo fatto?
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