da Alberto Arienti
Sono un po’ stupito (…) dalle varie “dimissioni” e prese di posizione simili. Non trovo strano l’accavallarsi di interventi molto differenti ed anche i giudizi un po’ taglienti vanno collocati in questo contesto. (…) E’ ingiusto che ogni volta che uno fa una critica (che magari è oggettivamente giusta) qualcuno vada vedere se c’era stata una critica verso la fazione opposta in un caso similare avvenuto in precedenza; ed è ingiusto che in assenza di ciò ci sia qualcuno che accusi il nostro amico di stare con il terrorismo, e così via (…) I nostri interventi che tendono a inquadrare le cose secondo il diritto, l’etica, la filosofia o quant’altro, sono solo tentativi di razionalizzare uno stare da una parte o dall’altra, che ormai rischia di diventare una faida fine a se stessa. Dobbiamo chiedere interventi e soluzioni politiche da chi può e dovrebbe farlo (USA, Europa, Paesi Arabi, ONU). La verità è che, in assenza di una strategia globale (fallita quella di Bush) tutti rimangono impotenti davanti al baratro che si allarga. E le nostre discussioni, oltre che essere basate su valori e principi che ormai sono solo vane parole, aggiungono frustrazione alla frustrazione.
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