da Daniele Dileo
Quello che fa rabbia è che il pagamento è obbligatorio una volta che si acquista un televisore. E’ un servizio che non si può scegliere di non utilizzare. Si dovrebbe pagare per ciò che si vuole, non per ciò che non si vuole. C’è chi ad esempio la televisione non la guarda mai, un po’ per motivi di tempo, un po’ perchè, come me, la trova noiosa e priva di interesse (per quelli che sono i miei gusti). Ha però bisogno della tv per poter guardare i dvd e le videocassette, non mi sembra giusto imporgli il pagamento del canone.
Paghiamo le tasse per costruire i ponti anche se non li utilizziamo. Se noi consideriamo che la Rai è un servizio pubblico, dobbiamo pagare una tassa per mantenerlo. E la tassa è sul possesso di un televisore. Tutto torna, in teoria. L’importante è che ci sia questo servizio pubblico e che sia di buon livello. Per questo torno al discorso iniziale. Bisognerebbe lamentarsi della qualità del servizio, non del canone. Io sarei disposto a pagare molto di più di canone se la Rai facesse programmi migliori e senza l’ossessione dell’audience. (csf)
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