da Franco Barone, Milano
Ho letto l’articolo di camillaonline sul caso Batttisti; è molto interessante ed in molte parti molto condivisibile. All’epoca dei fatti, ho firmato e votato referendum contro le leggi speciali: non fummo in molti a farlo. Quello che mi da fastidio, non dell’articolo, ma del “sinistrismo” riformista o no global che sia, è la strumentalità con la quale si utilizzano questi argomenti, cioè il garantismo a senso unico. Da una parte, quanto tocca a Battisti, a Sofri o ai Black Block, si ricorda come la Giustizia Italiana venga ripetutamente condannata a Strasburgo, si attacca la Magistratura, la legge sui pentiti e i pentiti, e via dicendo. Se tocca a Mambro, alla Fioravanti, ad Andreotti, al giudice Carnevale, a Bruno Contrada, o ai “mostri” Previti e a Berlusconi, allora massima fiducia nella magistratura. Per incanto, i pentiti in questi casi, diventano “collaboratori di giustizia”. C’è chi, come Travaglio, arriva addirittura a spacciare per verità storiche le requisitorie dei Pubblici Ministeri, quando gli imputati sono “nemici”. La legge Cirami ci è stata presentata come il preludio al peggiore dei regimi, ma gli imputati noglobal di Genova hanno ritenuto di utilizzarla nel loro processo. E’ evidente che ogni caso è un caso a sè, ma il problema di fondo è che, come ha detto il giudice Corrado Carnevale, che un po’ ne capisce:”E’ impossibile in Italia avere fiducia nella Magistratiura”.
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