da Barbara Melotti
Caro Claudio, mi ha molto colpito la bella cronaca (Antonello Caporale, Repubblica) dall’aula di Montecitorio durante l’approvazione dell’ignobile legge sulla fecondazione assistita. Soprattuto dove scrive – cito – «Sono le donne, solo le donne, donne di tutti i colori, ad alzare la voce. E’ come se agli uomini la testa funzionasse poco, e questo dilemma, è giusta o sbagliata la legge sulla fecondazione assistita? fosse materia imperscrutabile, un mistero divino anzichè terreno, una gola insondabile nel campo buche del Transatlantico. Gli uomini si avviano al voto stanchi, un po’ sbadati. Fanno quello che devono fare, votare sì o no, ma non capiscono bene e non hanno voglia di discuterne a lungo. Si adeguano, ecco! E sono felici così. Solo le donne combattono. Così, alla fine, sembra quasi che solo loro abbiano perso». E mi sono resa conto che qui sul blog, invece, nemmeno noi donne abbiamo combattuto. Per questo ti mando quanto scritto sul mio.
IN DOCUMENTI
Una sola riflessione, antica come la democrazia: perché se le donne sono il 54 per cento, non riescono ad eleggere il 54 per cento di parlamentari? E’ solo colpa di chi non le candida? (csf)
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