di Emanuele Macaluso (Il Riformista)
Tranne “Otto e mezzo”, non guardo mai trasmissioni come “Porta a porta” o “Ballarò” se non per alcuni momenti, televagando tra i canali. In uno di questi momenti, a Ballarò, ho visto che il direttore del “Giornale” spiegava come il comunismo sopravviva nella Costituzione, la quale fu scritta da moderati e comunisti. Ma questi «raggirarono moderati come Piero Calamandrei e Benedetto Croce». Belpietro capì tutto l’inghippo leggendo (proprio così!) i lavori preparatori della Costituzione. Nella Commissione dei 75, che predispose il testo, presieduta dal moderato Meuccio Ruini, oltre Calamadrei e Croce, c’era il fior fiore della scienza giuridica, tra cui Mortati, Ambrosini e altri moderati. Ma tutti furono raggirati da Palmiro Togliatti. Belpietro commette così reato di apologia del comunismo e culto della personalità. Dovrà risponderne al Cavaliere. Nella stessa trasmissione Bondi ha detto – nei rari momenti in cui non gridava frasi sconnesse – che l’Unità è «pessima e trasmette odio» perché non è più diretta da comunisti, ma da un «giornalista» di «casa Agnelli», Furio Colombo. In questo caso non c’è solo apologia, ma rimpianto dei comunisti. Bondi è recidivo.
Nessun commento.
Commenti chiusi.