da Guglielmo Venturi
Il mio animo è ancora turbato dai commossi appelli dei vertici Mediaset e dalle quotidiane lacrime di Emilio Fede per la salvezza di Rete 4 dalla iniqua mannaia della Corte Costituzionale. Come è concepibile gettare sul lastrico un migliaio di lavoratori che diverrebbero un esubero per il Gruppo? Avanti allora con la Gasparri, con il misterioso decoder, con le decine di canali digitali interattivi e con le coperture del territorio a tappe forzate. La disoccupazione è pur sempre un dramma sociale, anche per chi può avvalersi dell’ ottima legge “Biagi” che ha liberalizzato il mercato del lavoro. In questi giorni i riflettori si sono distrattamente spostati su Alitalia. Il governo è impegnato nel salvataggio di quella che si definiva, una volta, la “compagnia di bandiera” e per il momento l’unica decisione presa è quella sulla amovibilità del presidente Bonomi, in quota Lega. Dichiara oggi Silvio Berlusconi: ” Nel piano previsto dall’attuale dirigenza è prevista una riduzione di 1.500 addetti che ha scatenato il finimondo ed ha bloccato la vita normale dei cittadini. E’ difficile ipotizzare una politica di intervento operando in queste condizioni”. Ricorrendo ad un decoder più agibile di quello degli spot sulla Gasparri, leggasi: ” Che questo cialtroni ci lascino lavorare, si trovino un lavoretto in nero e la smettano di creare caos negli aeroporti.”
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