da Fernanda Sarzi
La più fondamentale differenza tra legge e sentenza consiste nel fatto che la prima vale nei confronti di tutti mentre la seconda vale solo tra le parti del giudizio (salvo alcune decisioni della Corte Costituzionale e quelle che dichiarano la nullità di marchi e brevetti). Sicché se un magistrato “sbaglia”, innanzi tutto non incasina l’intera nazione e in secondo luogo il suo giudizio è soggetto a revisione nei gradi successivi. Se poi il sig.Giorgio Trono ritiene che esprimere opinioni in un pubblico dibattito -attività costituzionalmente garantita a chiunque e dunque anche ai magistrati- significhi “cercare di influenzare il contenuto di una legge”, egli dimentica che proprio in questo consiste il senso della democrazia. “Il contenuto di una legge” viene in realtà dibattuto e deciso in Parlamento.
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