da Alberto Arienti
Ho trovato difficile da capire le sue controargomentazioni all’articolo di Barbara Melotti:1 – “una madre dovrebbe accettare gli obblighi che si pensa siano opportuni per tutelare gli embrioni”. “si pensa” chi?2 – “Nell’ottica accettata dai parlamentari che gli embrioni debbano essere tutelati”, dandolo così scontato (e non come frutto di un certo pensiero, in un certo momento, di certi parlamentari di sesso maschile). E si dimentica che ampliare i diritti “potenziali” di una vita in formazione a scapito di una vita reale, formata e avente diritti e doveri, è una forzatura ideologica. E’ un poì come lottare contro l’aborto, salvare delle vite e poi una volta nati lasciarli morire di fame, malattie o guerre.Non sono un sostenitore dell’ingegneria genetica e sono molto preoccupato dei suoi possibili sviluppi, se si pensa però di disciplinarla con leggi del genere, la partita è già persa in partenza.
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