Pantani era giovane, triste, eroico, debole, caro agli dei, non un malato(da Il Foglio di oggi)
Mettendo sempre di mezzo la depressione, riducendo tutto a giudizio clinico, pensando e lasciando pensare che la materia abbia un’anima in proprio e indipendente dall’uso che ne facciamo noi, che le cose producano un’attività spontanea e facciano male di per sé, anche la chimica, anche le droghe, anche il doping o l’alcol o qualunque altra sostanza, finiamo per espropriarci della modesta e timorata gioia di vivere (con un tanto di intensità e di significato) che ci hanno donato il mito, la religione, la letteratura, la musica, e perfino il buonsenso. (segue in DOCUMENTI)
Non fraintendete, non pubblico questo pezzo come il promesso “peggio di”. Al contrario. E’ oggi, senza firma, in terza pagina sul Foglio, quindi attribuibile a Giuliano Ferrara anche formalmente, non bastasse lo stile a renderlo riconoscibile.
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