da Claudia Firino, Sassari
Ieri al BerluscaSciò il cavaliere ci ha rifilato per l’ennesima volta la sua celeberrima teoria sugli infiltrati comunisti dappertutto. Ma questa volta ha voluto scomodare l’intellettuale italiano più tradotto nel mondo per dare (secondo lui) credibilità alle sue fobie. Ha affermato infatti (cito quel che mi ricordo) “D’altronde lo insegnava anche Gramsci, se non si può arrivare al potere bisogna essere presenti dappertutto, impegnarsi per entrare in ogni posto disponibile”. Io mi ricordo parole diverse, Gramsci diceva che il buon comunista doveva studiare tanto, impegnarsi nel lavoro e in tutte le attività sociali, insomma, essere il migliore. Revisionismo gramsciano?
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