da Alessandro Ceratti
La vignetta di Forattini oltrepassa il buon gusto, è truculenta. Mi ricorda quelle vignette satiriche naziste contro gli ebrei, raffigurati come sporchi, cenciosi e lubrichi. Però non riesco ad indignarmi. Una vignetta è una vignetta. Neanche quelle dei nazisti mi indignano. Con tutto ciò che hanno fatto i nazisti non ho certo intenzione di lagnarmi delle loro vignette. E così per l’attuale maggioranza. Diciamo che se almeno facesse un po’ ridere sarebbe molto meglio.
Forattini ha smesso di far ridere da molti anni. Io ero un suo appassionato estimatore. Ho ancora in casa una sua vignettona 80 per 120. Poi ha deciso di essere diventato un guru della destra. Scrive delle sbrodolate invece che disegnare vignette (e pensare che una volta non usava mai le scritte). Molte delle sue vignette non solo non fanno ridere ma addirittura non si capiscono. A Cuore lo sport preferito era cercare di capire che cosa intendesse ogni volta che vedevamo una sua vignetta. Famosa fu una sua vignetta sulla Francia. Non la capì nessuno. Allora telefonammo a lui e gli chiedemmo che cosa significasse. Non seppe risponderci. Non l’aveva capita nemmeno lui. (csf)
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