da Michele Lo Chirco
Mentre discutiamo allegramente di tricicli e di grandi opere da farsi, a Palermo, nel 2004, la quasi totalità dei negozianti del centro storico pagano il pizzo, circa 500 euro al mese in media; i contributi sono riscossi in rate trimestrali, rate buone per il sostentamento delle famiglie dei detenuti e per la prosecuzione degli affari di Cosa Nostra; quelli che non pagano o sono parenti o amici di altri mafiosi o sono parenti o amici di poliziotti o carabinieri. Tutto è venuto alla luce perchè uno degli estorsori si è affidato alla polizia temendo per la propria incolumità, e ha scritto di suo pugno l’elenco dei negozi coinvolti e no, strada per strada. Delle altre zone della città nulla si sa perché no sono ancora venuti fuori altri pentiti. Inutile dire che nessuno dei negozianti ha mai fiatato, ma se fossi negoziante anch’io pagherei per stare tranquillo. E tutto questo avviene a Palermo, febbraio del 2004: altro che ponte abbiamo bisogno.
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