da Paola Altrui
Gentile Sig. Trezzani, apprezzo anch’io la capacità di parlare chiaro; tuttavia, mi ritengo ancora in grado di distinguere una critica aspra e sgradevole, ma circostanziata, da una ‘boutade’ demagogica e becera. Preso atto della nostra diversità di vedute, colgo l’occasione per chiederle se la scelta di un avverbio tanto singolare (‘empateticamente’) discenda da una sua personalissima esigenza di chiarezza o sia il frutto di un banale lapsus calami.
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