da Valerio Manuguerra
Spero di aver frainteso l’intervento del sig. Zenoni: non è giusto mescolare in un unico calderone tutti gli italiani emigrati in giro per il mondo e dire che tutti vendevano i bambini, rubavano, taglieggiavano etc. perché così facendo si offende la memoria di tutti, anche di quelli onesti, che poi erano la maggior parte. Dunque si dovrebbe distinguere tra zone di provenienza (Veneto, Piemonte, Friuli..) e paesi di destinazione (Brasile, Uruguay..) per non confonderle con altre zone di provenienza (Sicilia, Calabria ..) e con altri paesi di destinazione (Usa, Canada..). Ma così facendo, per non fare una generalizzazione che può offendere qualcuno (tutti gli emigrati sono uguali: disperati pronti a tutto) se ne fa un’altra (“solo” gli emigrati siciliani sono mafiosi …) sicuramente più offensiva. Penso che l’intento di Stella sia proprio quello di evitare queste contrapposizioni e ricordarci che tutti i nostri nonni, da qualsiasi parte d’Italia venissero e dovunque si fossero stabiliti, furono oggetto di stupide generalizzazioni che hanno dovuto smentire con anni e anni di duro e onesto lavoro: esattamente come gli albanesi, oggi, in Italia.
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