da Lina Arena
Mi permetto di dissentire dalla compiacente ed errata similitudine operata dallo Stella tra le due emigrazioni e cioè quella degli italiani, all’inizio del secolo, e quella degli albanesi, dopo il crollo del comunismo e l’apertura delle frontiere di ghiaccio. I nostri poveri italiani hanno guardato all’America con lo spirito e l’animo di chi riesce a lavorare ed a mettere a buon profitto la propria creatività e la forza lavoro. Il capitalismo straccione dell’epoca non era odiato nè maledetto. Era la povertà a provocare l’esodo. Per gli albanesi invece è diverso. Fuggono dalla loro terra privi di arti e mestieri e carichi di odio contro il comunismo oppure il capitalismo. Dipende dal ruolo che hanno avuto in quel lagher e dal grado di ideologizzazione che hanno subito. Sono povere vite, cresciute all’ombra di miserie e privazioni alimentati da un bozzolo di odio di classe che difficilmente possono dismettere. Gli italiani all’estero hanno lavorato e creato ricchezza. Gli albanesi hanno portato il peso della ramazza perchè il socialcomunismo li ha solo imbarbariti e resi cattivi.
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