da Vittorio Grondona
Avevo circa otto anni quando un brutto giorno mi sono trovato in fila indiana con altri bimbi della mia età in attesa di essere sottoposto col classico metodo di “avanti un altro” all’operazione “naso e gola”. Allora usava così, dicevano tutti che era meglio farla, non si sa mai… La persona che ci accompagnava al supplizio cercava di farci coraggio: “Dopo vi darò un bel gelato” diceva con trono rassicurante… Quando ci penso provo terrore ancora oggi. No, non credo esista una ragione minimamente valida per martirizzare inutilmente una persona. Anche il finto atto traumatico produce quasi sempre gli stessi effetti psicologici di quello vero. (…)
Nessun commento.
Commenti chiusi.