da Primo Casalini, Monza
Joseph Goebbels è stato un genio della comunicazione. E Leni Riefenstahl è stata un genio del cinema. A forza di focalizzarci sul male assoluto rischiamo di dimenticarlo, e non è bene, perchè occorre capire e ricordare come certe cose sono accadute. Il come è importante come il perché. La manifestazione di ieri, come tutte le convention, non sarebbe stata possibile senza Goebbels e Riefenstahl. Clemente Mimun, invece di prendersela con Fassino, farebbe bene a rifletterci su. Personalmente, rifletto su due grandi film, “Kapò” di Pontecorvo ed “Il portiere di notte” della Cavani, che esplorano il rapporto tra vittima e carnefice. E’ possibile una comunicazione efficace che sia diversa? Sì: la festa di protesta, la Woodstock della democrazia in Piazza San Giovanni. Cinque ore e mezzo è durata, senza nessun bisogno di lifting: all’aperto, poche telecamere (vero, Mimun?), bella musica ed un milione di persone. Persone, non gente. Questa è la strada, alla faccia di tutti i succedanei e di tutti i grilli parlanti: non perdersi di vista.
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