da Mario Finzi
Caro CSF, ritorna tra breve la cd. “giornata della memoria”. In realtà dovremmo cominciare a chiamarla la “giornata della rimozione del razzismo italiano e dei crimini razziali dei fascisti italiani”. Si può parlare di “memoria” e non dire che, in Italia, sono stati attivi dal 1939 alla fine della guerra, oltre 200 campi di concentramento italiani, di deportazione e di tortura, gestiti da italiani, in cui il fascismo italiano ha tenuto segregati ebrei, zingari, omosessuali e “sudditi nemici”?Si può parlare di “memoria” e ricordare solo i due o tre campi nazisti operanti in Italia e dimenticare i nostri 200? Il fatto che da noi non ci fossero camere a gas non significa che non ci si morisse. Anche da noi fame, malattie, freddo e torture hanno decimato gli internati; e quelli che hanno resistito sono stati consegnati in gran parte ai tedeschi che se li sono trovati belli e pronti e li hanno prelevati da lì per portarli nei loro lager, dove tanti hanno trovato la morte. La deportazione, i lager e la violenza contro gli ebrei e gli zingari, per ragioni razziali, non sono soltanto crimini della Germania nazista ma anche, e a pari titolo, della Italia fascista. Non ritiene che sia ormai giunta l’ora di raccontare agli italiani che non siamo esenti dalle più atroci colpe di cui, con annuale retorica, accusiamo i razzisti e gli antisemiti del resto del mondo?
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