da Claudio Urbani, Roma
Ognivola, in una manifestazione di piazza, quello che emerge è la lotta sul numero dei partecipante, piuttosto che sui contenuti dei discorsi, fomentati soprattututto da chi è consapevole di non aver detto nulla. Ovviamnete, tramnne che dei problemi pesonali di Berlusconi, nessun accenno ai reali problemi del Paese, della disoccupazione e degli acquisti ritornati a quelli del 1973, ecc. I soliti giuramenti folkloristici, i biliosi insulti verso Santoro e Di Pietro, ancora più stonati in una manifestazione che aveva per tema “L’amore vince sull’odio” e la solita gaffe berlusconiana con Bossi. Ora il questore di Roma sarà tacciato sicuramente di complotto comunista, tutto questo nel solito contesto di banalità che il sempre più nanetto di Arcore ormai riesce a mettere in piedi.
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