da Gianni Guasto
In principio fu Ronald Reagan a inaugurare l’invasione delle icone cinematografiche nel mondo reale della politica. Poi vennero tutti gli altri, su su, fino ai comici prestati alla politica, ai nani e alle spogliarelliste. Era come se le immagini artistiche uscissero dai quadri e camminassero per le strade: la Fornarina, le Tre Grazie, Olympia, David, Flora, le Demoiselles d’Avignon, le Muse Inquietanti. E incominciassero a invecchiare e a ingrassare come Dorian Gray al contrario. Un incubo, chiamato “politica spettacolo”. Ora leggo che Bossi farà l’attore, e mi chiedo: é finalmente arrivata la fine del Ciclo della Grande Espiazione?
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