Alberto Franceschini – Giornali Vari: «E’ la fine dei misteri del caso Moro? “Io vorrei, ma non è così. Dietro le Brigate Rosse restano ancora molte ombre. Cinque processi non sono bastati a dissolverle”. Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse insieme a Renato Curcio, non ci sta a chiudere la storia degli anni di piombo senza aver completato l’operazione trasparenza. Mentre tutti, dai politici ai terroristi, sembra abbiano una voglia matta di archiviare, lui continua a porre domande. L’occasione gliela dà la conclusione del quinto processo Moro: Maccari è stato condannato all’ergastolo dopo aver confessato di essere il famoso ing. Altobelli, “quarto uomo” della prigione di via Montalcini dove insieme a Mario Moretti, Anna Laura Braghetti e Prospero Gallinari ha sequestrato, interrogato, condannato e infine ucciso il presidente della Dc Aldo Moro.» (SEGUE)
Gianfranco Funari – Secolo XIX – 4-04-1992: «Il massimo lo hanno raggiunto Moana Pozzi e Vittorio Sgarbi: 3.209.000 telespettatori all’una e tre quarti di sabato 28 marzo. L’Auditel ha assegnato a Gianfranco Funari e al suo “Conto alla rovescia” un ascolto medio di un milione e 687 mila telespettatori, con uno share dell’11,4 per cento. Un successo clamoroso se si considera la noia che ingenerano nel pubblico le prestazioni televisive dei politici.E pensare che solo fino a poco tempo fa era considerato il campione della Tv spazzatura, l’esempio negativo. Veniva bistrattato e svillaneggiato da tutti, critici televisivi in testa. Oggi Gianfranco Funari è il difensore della democrazia televisiva, l’uomo che rende umani i politici, che li mette alle corde interpretando la volontà della gente. Il suo “Conto alla rovescia” è considerata da quegli stessi critici televisivi che l’hanno insultato fino a ieri, l’unica novità massmediologica di queste elezioni caratterizzate dalla noia e dalla ripetitività.» (SEGUE)
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