di Carlo Liverani. Monza.
Non appena un tale formalizza in qualche modo la sua presenza in un certo luogo,la pubblica amministrazione locale, di solito il Comune, lo carica di doveri: pagamento di tasse e tributi per acqua, fognatura, pattume, l’ICI, rispetto di disposizioni e regolamenti, anche soltanto per ridipingere le persiane di casa. Tutto giusto, per carità, e senza discriminazioni tra indigeni e foresti. Poi, invece, quando arriva il momento di mettere in discussione, col voto, le regole e di scegliere chi le regole le formula e le fa rispettare, allora conta solo l’indigeno. Dove sta la logica?
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