da Guglielmo Venturi
Raffaello Campagna non ha apprezzato l’ arguto artificio comico “Ciompi- Cionfoli”, al quale è ricorso Filippo Facci durante la sua indimenticabile apparizione a La Grande Notte. E’ legittimo. Da parte mia vorrei però rilevare che quello della storpiatura dei nomi è una tecnica ricorrente in un certo tipo di cabaret. Rappresenta uno dei vertici della comicità apprezzata dalla cultura di destra ed ha una nobilissima storia. Trae origine da una delle più grandi maschere della Commedia dell’ Arte italiana, quella di Pappagone, passa attraverso Il Bagaglino e viene quotidianamente praticata nel TG 4 da Emilio Fede ( Agnolotti, Cafferrati, ecc.). I fautori di questa comicità raccomandano di rafforzare ” l’effetto risata”, accompagnando la battuta con stravaganti ornamenti quali, ad esempio, una parrucca alla Geppetto e vistosi infradito. Possibilmente con calzini.
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