da Primo Casalini, Monza
Non sono d’accordo con csf. Come si fa ad essere contrari a qualsiasi perquisizione? Poche balle, un giornalista non può essere perquisito ed un idraulico sì? Certo, mi sono chiari i rischi, ma una persona è una persona è una persona: sia il giornalista che l’idraulico. Nei rischi veri, molti giornalisti ci cadono da soli ogni giorno, oggi in Italia: autocensura e cupidigia di servilismo. Non ci sarebbe stata, altrimenti, una così larga solidarietà a Ferrara sul discorso del mandante linguistico. Furio Colombo, comunque lo si giudichi, é veramente una voce fuori dal coro, e per questo dà fastidio. Tanti altri dicono di essere fuori dal coro, in realtà sono solo dei coristi stonati. I giornalisti, se veramente vogliono, sono in grado di difendersi. Ma vogliono, o preferiscono l’inciucio linguistico, il giorno in cui tutte le vacche sono bianche?
Viviamo in una società nella quale un politico ti può querelare ma tu non puoi querelarlo, in cui un magistrato ha uno strapotere incredibile sulla vita del singolo cittadini, in cui un ministro può mettere sotto un vecchietto con l’automobile e non essere giudicato. I tre poteri, sostanzialmente, sono strapoteri. Il quarto potere, che dovrebbe essere contropotere, può essere bistrattato, e di fatto lo è, dagli altri tre. Per questo lo difendo da qualsiasi ingerenza, a costo di essere considerato corporativo, a costo di difendere persone che non mi piace difendere. I danni che può fare la diffusione di notizie che dovrebbero restare riservate sono assolutamente minimi rispetti ai danni che può fare la non diffusione di notizie che dovrebbero essere divulgate. (csf)
Nessun commento.
Commenti chiusi.