da Ludovica Belli, Roma
Roberto Cotroneo, da bravo Lina Sotis dell’editoria italiana, elargisce rimbrotti a Lilli Gruber, rea di non aver usato il giusto bon ton nel confezionare, pubblicizzare e presentare il suo libro “I miei giorni a Baghdad”. Il moralistico consiglio finale: “Vai a presentare il libro nelle scuole, fra i ragazzi, nelle librerie di provincia, e almeno tu, fai un gesto autentico in un paese finto e sempre più finto, risparmiaci questi lustrini.” Forse Cotroneo, se ha mai assistito a una presentazione di un libro in una scuola, non si è accorto di quanto numerosi siano gli sbadigli. Non c’è nessuna possibilità (oltre che il noto critico letterario commenti anche il testo del libro) che il “gesto autentico” lo compia Cotroneo stesso e vada a presentare il suo nuovo libro in tantissime librerie di provincia, stringendo la mano di tante zie del sindaco e di tante mogli del notaio? Ma già questo è un paese finto e sempre più finto, quindi Cotroneo forse l’ha detto per finta…E poi lui, nella scala gerarchica degli scrittori, si colloca, probabilmente, fra quelli, che per il bon ton dell’editoria, non devono cercare presentazioni.
Nessun commento.
Commenti chiusi.