di Roberto Cotroneo, sull’Unità
Quello che il nostro premier definisce sputtanamento è in realtà tutt’altro, che non danneggia lui, ma danneggia il paese, e tutti noi.Ieri l’Onu ha accusato l’Italia di essere un paese intollerante per la mancata approvazione della proposta di legge Concia contro l’omofobia.Per l’ennesima volta diamo spettacolo nel mondo. E ormai la sensazione netta è che ogni italiano che attraversa il confine viene guardato con un misto di commiserazione se non di disprezzo. Siamo il paese, per il resto del mondo, degli scandali sessuali del premier, delle escort, delle feste nella villa in Sardegna; siamo il paese del lodo Alfano e delle polemiche istituzionali molto gravi. Siamo il paese, oltre alla Cina, a Cuba e alla Corea del Nord, dove si parla ancora di comunisti, e dove il premier ritiene che esistano pericoli per la democrazia di genere rivoluzionario.Siamo il paese che non ha una sola università tra le prime 100 del mondo. Siamo il paese che di fatto tollera il tifo calcistico più pericoloso al mondo e che è costretto a essere in guerra ogni domenica di campionato. Siamo il paese dove il premier fa cucù ai vertici mondiali, si fa rimproverare dalla regina Elisabetta e definisce il presidente degli Stati Uniti Barack Obama: abbronzato. Ora siamo anche un paese che non ha il rigore morale e la civiltà per approvare una legge contro l’omofobia dopo che sono accaduti episodi di violenza e di intolleranza gravissimi. La vergogna continua…
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