Ero un po’ emozionato, chissà perché, forse il sonno, e leggevo i giornali a mitraglia, neanche fossi Enrico Mentana. Da Roma ogni tanto mi riprendevano e io rallentavo. Ma poi ricominciavo ad andare a razzo. Speriamo nella seconda giornata. Sono arrivate una settantina di telefonate. Mimmo da Palermo sulla politicizzazione dei magistrati, Maria Pia sul caso Geoffroy (ma come si pronuncia?) e sulla legge Basaglia, un ascoltatore di Siracusa sugli incendi, Liana da Roma sulla situazione del popolo curdo, Antonio da Potenza sulla drammatica situazione dei trasporti via binari, un ascoltatore da Torino convinto che i piromani non esistano e che gli incendi siano causati dall’autocombustione, Enzo da Siena sulla magistratura, Luisella dall’Elba sul ponte sullo Stretto di Messina, Bruno da Bellagio sulla recessione economica e Giovambattista sul garantisimo peloso di chi difende Dini, Fassino e Prodi dalle accuse di Igor Marini.La telefonata che mi ha più sorpreso è stata quella dell’ascoltatore che era fermamente convinto che i boschi bruciano da soli. Ho cercato di convincerlo che l’autocombustione non esiste, ma sono sicuro che non ci sono riuscito. Come sono sicuro di non avere convinto gli ambientalisti duri sul fatto che la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina sarebbe una bella cosa. La discussione è aperta.
Claudio Sabelli Fioretti
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