da Primo Casalini, Monza
Sì, non gli piace essere contestato, infatti non ricordo una partita del Milan in trasferta a cui sia stato presente, ma il motivo vero è che a Verona gli sarebbe toccato di fare la spalla a Schroeder ed a Prodi (oh yes, pure a Prodi!), e la sua componente Osiris non lo tollera. Come diceva Benigni, a un matrimonio vuole essere lo sposo, ad un funerale il morto. Che poi, per questa sua sindrome, abbia messo di mezzo come fornitori di alibi il ministro dell’Interno ed i sevizi segreti (il questore di Verona è letteralmente caduto dalle nuvole) è il tocco in più del driblomane. Si rifarà con Putin, i 450 cactus e le cascatelle farlocche, pura fiction, ma non credo che sia il caso di indignarsi: ha cominciato a farsi del male da solo, come ha notato Amadori, l’autore del “Mi consenta”.
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