da Marco Foraggi
Anche a me, caro Sabelli, non convincono affatto i discorsi sulla sismicità della zona, o sulla necessità di fare prima altre opere. Un poco invece mi fanno paura i rischi ambientali e l’imbruttimento da cemento di quella zona. Mi si dirà che il progresso val bene questo rischio. Ma questo ponte rappresenta davvero un progresso? Di tutte gli argomenti che ho sentito pro e contro questa opera, mi manca quello relativo all’utilità. Oggi per andare in Sicilia in auto si arriva a Villa, ci si dirige agli imbarchi, ci si ferma a pagare, si sale sul traghetto (male che vada parte dopo dieci minuti), e in venti minuti si sbarca a Messina. Anche per i camion e le merci ? lo stesso. Unica eccezione sono i fine settimana intorno a ferragosto, quando si arriva ad attendere anche due ore. Quindi il ponte serve a questo: a non fare la fila se si va a Messina il 14 agosto! Beh allora sono convinto, mi pare che valga proprio la pena (non è che poi si farà la fila anche al casello del pedaggio del ponte però…?)
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