da Feliciano Bechelli
Se le rivelazioni di Marini fossero vere, il centrosinistra avrebbe dei dirigenti non tanto disonesti, quanto dementi. Assolutamente, totalmente e inguaribilmente dementi. Per almeno tre ragioni. La prima è che pur avendo intascato la tangente più ricca della storia non sono riusciti a vincere le elezioni né a ripianare i debiti dei loro partiti (uno dei quali, nel frattempo, si è pure venduto la sede storica). La seconda è che se uno ha da intascare una bustarella di centinaia di miliardi di vecchie lire, logica vorrebbe che cercasse di coinvolgere meno persone possibili e solamente affidabilissimi professionisti della corruzione e dell?ingegneria finanziaria: in questo caso, invece, tutto ruota attorno a un truffatore così abile, ma così abile che per sbarcare il lunario lavorava da facchino in una cooperativa. La terza ragione è che questi dirigenti di partito nemmeno si sono tenuti tutti i soldi, ma ne hanno spartito una parte con un loro avversario, il quale come ringraziamento gli votava contro tutte le proposte di legge, compresa una finanziaria (la vendita di Telekom Serbia è del giugno 1997, il passaggio di Mastella al centrosinistra è del novembre 1998). O forse sono io, con la mia beata ingenuità, che non arrivo a concepire piani tanto astuti da sembrare folli?
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